Oggi, dopo lavori durati anni, finalmente la mia casa è ben sistemata, con tutte le cose di (quasi) una vita al loro posto e a portata di mano per essere usufruite nel modo migliore. La casa si inserisce armoniosamente nel parco che nel tempo ho creato attorno, con boschetti di carpini e noci (da qui il nome della località: Ai Noci/Ai Cocolârs), il giardino, il frutteto e l'orto.
Nel mio studiolo della birra sono riuscito finalmente a sistemare in forma di mostra una ultraquarantennale raccolta di bicchieri, boccali, sottobicchieri, vassoi e altri oggetti attinenti che provengono da molte parti del mondo. Ho i miei libri, la mia musica, i miei film, i miei quadri e, perché no, il mio computer.
La mia dolce gattina Sissi mi segue e mi fa compagnia. Mi incontro con i miei amici per parlare, per fare progetti, per discutere, alle volte anche troppo animatamente: che bello sentirsi vivi così! E, soprattutto, posso contare sull'affetto della mia compagna Maria Grazia che mi ha fatto riscoprire il valore della famiglia. Sono felice di tutto questo che mi fa vivere bene e mi fa stare in pace con me stesso.
Alle volte però mi fermo un attimo a pensare cercando di immaginare cosa mi riserva il futuro: chissà se mio figlio Lorenzo mi darà i tanto attesi nipotini, fino a quando potrò continuare a occuparmi di tutte le cose che mi piace fare, come potrò rendermi più utile verso la mia famiglia e verso la società di cui faccio parte?
Il tempo darà tutte le risposte, al momento giusto. Per ora guardo avanti con fiducia e ogni mattina, quando apro le finestre e vedo il profilo immutabile delle nostre montagne, mi sento rassicurato e più saldo nei miei valori.